
17 Ott Industry 4.0 – storia e tecnologie a supporto dello sviluppo
Come è logico comprendere, anche partendo dalle nostre esperienze personali quotidiane, le nuove tecnologie hanno un forte impatto sia sulla nostra vita che nello sviluppo della società.
Se l’impatto ora è grande e può essere fortemente avvertito, nei prossimi anni lo sarà sempre di più.
Tutto parte dal concetto di interconnessione. Attraverso un’analisi dei dati sempre più selettiva e mirata, l’aumentato potere di calcolo e la possibilità, appunto, di rielaborare in modo veloce ed efficiente i dati acquisti, le stesse “macchine” sono sempre più in grado di imparare in modo proattivo, perfezionando autonomamente la propria resa e produzione.
Vanno poi tenute in considerazione le nuove ramificazioni che nascono da questi sviluppi, come ad esempio la tecnologia touch e la realtà aumentata. Ma anche la stampa 3D, che negli ultimissimi anni si sta diffondendo verso un utilizzo più consumer, mentre fino a poco fa era utilizzata solo in ambito industriale. Non ultima va considerata la questione ecologica, che, grazie alla crescita di una consapevolezza globale verso le risorse, lo sviluppo di tecnologie sensibili nei confronti di uno sviluppo più sostenibile e eticamente attento allo sfruttamento energetico, la gestione ed il riciclo dei rifiuti, sta cambiando l’approccio stesso alla tecnologia.
Le rivoluzioni industriali
Come sempre, per comprendere pienamente dove si sta andando, bisogna analizzare e comprendere i passi che si sono già fatti. Per arrivare all’attuale industry 4.0 (detta anche quarta rivoluzione industriale) dobbiamo capire quali sono state le tre che l’hanno preceduta.
INDUSTRY 1.0
Si verificò in Europa fra il 1780 ed il 1830, fu un processo di cambiamento produttivo che riguardò principalmente il settore tessile e metallurgico. Grazie alla forza del vapore, utilizzato come fonte energetica e all’invenzione della macchina a vapore si fu in grado di rendere la produzione più veloce, più efficiente e più semplice.
INDUSTRY 2.0
Ebbe origine in Gran Bretagna in un periodo compreso fra il 1856 e il 1878, dando il via alla produzione di massa, attraverso l’utilizzo di nuove fonti energetiche, l’elettricità e poi il petrolio. I contadini si trasformarono in operai nelle fabbriche. La produzione industriale fece un salto di qualità, producendo beni di consumo sempre più competitivi ed economici, che produssero benessere e posero le basi per la nascita della borghesia.
INDUSTRY 3.0
Il suo inizio si colloca nei primi anni ’50 del secolo scorso, subito dopo la seconda guerra mondiale. Anche in questo caso è strettamente collegata a nuove scoperte scientifiche e tecnologiche, quali il computer e l’invenzione dei robot, quindi alla nascita dell’informatica. Una nuova fonte energetica si fa spazio fra quelle già ampiamente utilizzate: l’energia atomica. L’automazione meccanica ed industriale raggiunge livelli altissimi.
INDUSTRY 4.0
Grazie alle solide basi, fornite da un evoluzione tecnologica in rapida ascesa, le nuove fonti energetiche e più in generale un vero e proprio cambiamento generazionale, prende spazio la quarta rivoluzione industriale. In questo caso si tratta di una rivoluzione planetaria, legata strettamente all’interconnessione delle persone e delle cose grazie ad un mezzo nuovo e potentissimo: internet.

L’industry 4.0, la cui datazione ufficiale si può far risalire fra il 2011 e il 2013, è dunque quella in cui attualmente viviamo, segna il più alto livello mai raggiunto di applicazione pratica delle tecnologie in ogni ambito della nostra quotidianità.
È caratterizzata dal cosiddetto Smart Manufacturing, che segna il passaggio dagli “oggetti intelligenti” ai “sistemi intelligenti”.
Parte quindi dal concetto che le risorse possano lavorare e collaborare mediante un continuo afflusso di dati, in ricezione, analisi e rielaborazione. Permettendo all’intero sistema di funzionare autonomamente, correggendo i propri errori e adattandosi alle modificate condizioni che avvengono durante i processi, fondamentalmente IMPARANDO.
L’industry 4.0 segna la diffusione dell’IoT (Internet of things o internet delle cose) si tratta dell’evoluzione dell’uso della rete che si estende agli oggetti. Gli oggetti diventano in grado di comunicare dalla propria identità (tramite una sorta di propria “carta d’identità” ) a veri e propri dati, passando ad avere un ruolo attivo nel campo dell’informazione, collegandosi ed interagendo direttamente con l’utilizzatore. Questo avviene ad esempio tramite tecnologie quali RFID e grazie alle cosiddette “etichette intelligenti” (leggi articolo).
Come si collocano l’Italia, l’Europa e gli Stati Uniti nell’industry 4.0
Nel 2016 è stato presentato il piano di governo per l’industria 4.0 contenuto all’interno della legge di Bilancio 2017. Il piano si propone come strumento per incentivare le imprese ad adeguarsi ai cambiamenti e restare al passo.
In Europa i precursori principali sono la Germania e la Francia, dove il governo supporta le aziende con incentivi perché si allineino con i concetti e in generale le tecnologie dell’industry 4.0. Gli Stati Uniti puntano ad incentivare la digitalizzazione in ambito industriale per aumentare la produttività e ridurre i costi stessi della produzione.
Come cambia il lavoro nell’industry 4.0
I cambiamenti dell’industria ed il suo sviluppo portano contemporaneamente al cambiamento del mercato del lavoro, nascono nuove figure professionali ed altre invece scompaiono. Ma non solo.
L’industry 4.0 porta anche ad uno spostamento settoriale sempre più netto verso il terziario. Cambiano le competenze ricercate, il lavoro diventa sempre più flessibile, si rileva l’aumento del telelavoro, e il tutto avviene molto più velocemente che in qualsiasi altra epoca storica.
Per i lavoratori rimanere aggiornati ed essere in grado di cambiare ed evolversi diventa fondamentale per non rimanere esclusi. Non solo i nostri figli molto probabilmente faranno lavori che ad oggi ancora non esistono, ma probabilmente lo dovremmo fare anche noi.
Ci affacciamo ora all’industry 4.0 e già si parla di industry 5.0
L’industry 5.0 si presenta come l’evoluzione naturale delle basi poste dall’industry 4.0. Sarà caratterizzata dalla velocità, dall’accuratezza e indissolubilmente legata ai progressi tecnologici.
Proiettata sempre di più verso un mercato senza confini, globalizzato, che vede le “macchine” non più a solo sostegno dell’uomo, ma verso un rapporto che si profila come una collaborazione andando a creare vere e proprie “fabbriche intelligenti”.
Il resto è ancora tutto da vedere e da scoprire, e sarà scritto nel futuro di tutti noi.